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La regione della Champagne si trova a 150 Km a est di Parigi e vanta quasi 35.000 ettari di vigneti suddivisi in circa 280.000 parcelle. Il segreto di questa zona è il sottosuolo composto da craie, una pietra calcareo-gessosa di origine sedimentaria che rappresenta il vero segreto della Champagne. E permette di fare il miglior vino del mondo in una zona dove, forse, il vino neanche si dovrebbe fare.

 

In Champagne ci sono diverse categorie di produttori, per un totale di quasi 4.700. Ci sono i négociant, che corrispondono ai grandi nomi noti in tutto il mondo. Ci sono le cooperative, che nelle loro varie declinazioni rappresentano la categoria più ampia, con oltre 2.500 realtà. Infine ci sono i cosiddetti "piccoli", gli RM, o meglio, i vigneron, coloro che producono champagne unicamente dalle uve che loro stessi coltivano. Sono loro ad esprimere in bottiglia le tante facce del territorio della Champagne!

 

jean-philippe trousset

crème

VITIGNI

50% Pinot Noir

19% Chardonnay

31% Meunier

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Basato sui vini dell'ultima vendemmia più il 45% di vins de réserve delle due annate precedenti; il 10% dei vini è vinificato in tonneaux. Lo champagne ha maturato circa due anni sui lieviti prima di essere dosato a 3,5 g/l. Champagne fresco e pulito, giustamente fruttato e impreziosito da un'invitante vivacità. Equilibrato, lineare e completo, con un finale di bocca piacevolmente salino.

jean-philippe trousset

absolu

Cosa piuttosto rara in Champagne, si tratta della declinazione del classico extra brut (Crème) come pas dosé, a dimostrazione della bontà del vino. Pertanto, dal punto di vista tecnico, vinificazione e affinamento sono gli stessi del Crème. Di grande freschezza e con una sensazione agrumata e un tocco di frutta secca. Champagne brillante nella spiccata freschezza, nitido nella sua estrema pulizia, ma anche rotondo per via dell'ottima e ricca materia.

VITIGNI

50% Pinot Noir

19% Chardonnay

31% Meunier

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IL VIGNERON — Jean-Philippe Trousset, già Trousset-Guillemart, è un piccolo produttore di champagne situato ai piedi della Montagne de Reims e fa parte della categoria dei vigneron indépendants.

 

IL DOMAINE — La famiglia Trousset Guillemart è presente nel villaggio Premier Cru di Sacy sin dal XVII secolo. Nel 1958, nasce il Domaine Trousset-Guillemart, la tenuta è costituita da 7,6 ettari situati in tre villaggi Premier Cru: Les Mesneux, Sacy e Villedommange.

 

LA CANTINA — In tempi recenti i proprietari, Jean-Philippe e Karine, hanno costruito una sede moderna ed efficiente in cui la tecnologia accompagna la tradizione champenoise in chiave d'eccellenza qualitativa. Vengono utilizzate una pressa Coquard a piatto inclinato, tini termoregolati in acciaio inox a controllo computerizzato e un locale sotterraneo per la vinificazione in legno (tonneaux e botti da 10 hl) e la maturazione delle bottiglie di champagne.

 

I VIGNETI — I vigneti sono distribuiti tutti su suolo argillo-calcareo e sabbioso, classificati Premier Cru. Le piante hanno un'età media di 25 anni. La coltivazione è oggi improntata alla viticulture durable utilizzando diserbo meccanico e trattamenti biologici. Dopo la pressatura soffice, la sola cuvée (prima spremitura) è vinificata parte in acciaio e parte in legno. Prima dell'imbottigliamento i vini sono decantati a freddo e filtrati in maniera molto leggera. Una volta effettuato il tiraggio, gli champagne maturano sui lieviti dai circa 2 anni fino ai 5. I dosaggi, infine, vanno dai 3,5 g/l massimo allo zero. Jean Philippe Trousset produce intorno alle 72.000 bottiglie l'anno.

vigneron

jean-philippe trousset

Il classico millesimato coinvolge le due varietà più preziose sempre in perfetto equilibrio. Fermentato in acciaio senza malolattica; seguono tre anni e mezzo sui lieviti e un dosaggio mediamente inferiore a 1,15 g/l. Olfatto fresco e tonico si propone fine, quasi delicato nel suo intreccio tra mineralità e agrumi. Il palato ha il plus di una succosità, una gustosità, una perfetta pulizia e una concretezza quasi inaspettate.

 

 

jean-philippe trousset

millesimé

VITIGNI

50% Pinot Noir

50% Chardonnay

 

jean-philippe trousset

les croisettes

Millesimato (2013) non dichiarato a dispetto della lunga maturazione sui lieviti (5 anni) bouchon liège. I mosti sono stati fermentati in cuve e la malolattica svolta. Ne sono state tirate soltanto 621 bottiglie, proposte come pas dosé. Compatta eleganza per poi virare verso la mineralità iodata e note affumicate, il tutto su una base agrumata. Bella bocca, succosa, nitida, ampia, avvolgente sapendo anche essere elegante, levigata e pulitissima.

 

 

VITIGNI

46% Chardonnay

3% Arbanne

51% Petit Meslier

 

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jean-philippe trousset

anna t.

Uve di Sacy bianche fermentate esclusivamente in legno (piccola botte e tonneaux), con la malolattica interamente svolta. E' frutto per l'80% di una réserve perpétuelle delle annate dal 2009 tenuta in una specifica botte, più una parte di vini dell'annata. Seguono tre anni e mezzo sui lieviti. Il non essere dosato è solo la ciliegina sulla torta che conferma la bontà di questo piccolo gioiello. Champagne complesso, quindi fresco e con quella ricchezza, quella coinvolgente "grassezza" che richiama i grandi vini bianchi. Una spiccata personalità per il suo saper mediare tra un bianco di Borgogna e l'essere champagne.

 

 

VITIGNI

100% Chardonnay

 

jean-philippe trousset

nuit blanche

Il vigneron ha selezionato le uve nel solo villaggio Premier Cru di Sacy, nelle parcelle storiche della famiglia site proprio a metà del coteau. La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata con svolgimento della malolattica, ma i vini dell'ultima vendemmia sono poi uniti a quelli di una réserve perpétuelle, conservata in botte dal 2014. Lo champagne ha maturato più di due anni sui lieviti e, avendo un residuo zuccherino inferiore a 1,20 g/l, è a tutti gli effetti un brut nature. Non la "vinosità scura” che ci si potrebbe aspettare, ma autorevolezza nell'espressione prima floreale e poi fruttata. Fresco e vivace pervaso da note di piccoli frutti rossi e fiori su una base minerale.

 

 

VITIGNI

100% Pinot Noir

 

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jean-philippe trousset

rosé

Assemblaggio con una più alta componente di Chardonnay per compensare la vinosità della parte in rosso. I vini dell'ultima vendemmia sono assemblati con il 45% di vins de réserve delle due annate precedenti, poi due anni sui lieviti e dosaggio da extra brut a 4 g/l. Rosé elegante, giocato sia sugli agrumi rossi sia sul frutto, quindi fresco, vivace, scattante. Natura "sussurrata” da rosé, unita a una confortante freschezza e a una brillante pulizia.

VITIGNI

36% Pinot Noir di cui

il 6% in rosso

46% Chardonnay

18% Meunier

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vigneron

rochet - bocart

IL VIGNERON — Mathilde Devarenne è una giovane vigneronne con una perfetta padronanza del art champenoise. L'inedito Blanc de Noirs del debutto ha dimostrato come il tocco di Mathilde all'interno della maison Rochet-Bocart regalerà autentiche chicche. Mathilde fa anche parte delle Fa'Bulleuses, un'associazione di sette appassionate e brillanti produttrici di champagne che si stanno proponendo alla ribalta per la personalità dei loro champagne.

 

IL DOMAINE — La maison Rochet-Bocart nasce nel 1956 grazie a Jacques Rochet e Claudette Bocart, che dal 1975 iniziano progressivamente a cedere il timone al figlio Michel. Questi, alla fine degli studi di enologia, continuerà lo sviluppo degli champagne della maison aggiungendo il suo tocco personale e sviluppando anche uno champagne rosé. Dal 2015, Michel cede a sua volta il testimone alla nipote Mathilde, che inizia la sua "piccola rivoluzione” in vigna e in cantina. La produzione è volutamente limitata in quanto Mathilde vende tuttora le uve ad alcune importanti maison, tra le quali Krug.

 

LA CANTINA — Rochet-Bocart è un vigneron indépendant, ovvero un produttore RM totalmente autonomo in tutte le fasi produttive. Fasi che avvengono esclusivamente per gravità, dalla pressatura delle uve nella classica Coquart da 4.000 kg, per proseguire con la vinificazione per singole parcelle in piccoli tini termoregolati. Dopo il tiraggio, gli champagne riposano non meno di due anni nella cantina sotterranea, dove avviene pure il rémuage con le rarissime e storiche gyropalette manuali.

 

I VITIGNI — I vigneti si trovano prevalentemente nel villaggio Premier Cru di Vaudemange, uno dei quattro della cosiddetta Perle Blanche, quella parte della Montagne de Reims tutta esposta a est e consacrata alla varietà bianca in terra di Pinot Noir. Pinot Noir che non manca nella proprietà di Rochet-Bocart, ma con vigneti nel prestigioso Grand Cru di Verzy.

VITIGNI

100% Pinot Noir

Il Pinot Noir del Grand Cru di Verzy (parte nord della Montagne de Reims) coltivato e poi vinificato dall'abile mano di Mathilde, protagonista tanto in vigna quanto in cantina. La fermentazione è avvenuta in piccole cuve di acciaio e la malolattica non è stata svolta. Lo champagne è un millesimato non dichiarato rimasto poco meno di tre anni sui lieviti prima di essere dosato a 3 g/l. Champagne elegante, sottile ma profondo, fresco ma complesso, con una trama fruttata perfettamente fusa a note agrumate rosse e una netta mineralità. La bocca è energica, gustosa, equilibrata e arricchita da una coinvolgente succulenza che l'accompagna fino alla chiusura salina.

rochet-bocart

blanc de noirs

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VITIGNI

100% Chardonnay

Il primo Chardonnay in purezza di Mathilde, con le uve di una sola annata provenienti dalla parcella "Le Fossé Bocard”, a Vaudemange, vecchia ben 62 anni ed esposta a sud-sud/est. Vinificazione in cuve senza malolattica, oltre tre anni sui lieviti (ma è un millesimato non dichiarato) e dosaggio a 3g/l. Molto vivace, ha la freschezza e la vitalità dei vins clairs che esaltano letteralmente l'essenza dello champagne. Naso scintillante e pulitissimo con note di foglia di agrumi. Bocca molto elegante senza mancare di volume, legata a doppio filo agli agrumi con un bello sviluppo minerale.

rochet-bocart

blanc de blancs

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VITIGNI

100% Chardonnay

Medesimo champagne però proposto anche come dosage zéro per il solo mercato italiano. Grande freschezza a pulizia accompagnano una bella sensazione di ricchezza legata agli agrumi gialli, anche in foglia, per un'espressione nitida e brillante. Buon volume, sempre in un avvincente contesto di pulizia e freschezza, ora con la salinità al fianco dei ritorni agrumati, di lodevole persistenza. Il gusto molto bilanciato non lascia intuire la natura di pas dosé.

rochet-bocart

blanc de blancs

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VITIGNI

20% Pinot Noir in rosso

80% Chardonnay

Questo Rosé materializza i due territori di Mathilde, visto che alla base Chardonnay di Vaudemange è aggiunto il Pinot Noir di Verzy come vino rosso (rosé d'assemblage). I vini non hanno svolto la malolattica e, dopo il tiraggio, lo champagne ha maturato 2 anni sui lieviti. Dosaggio da extra-brut, inferiore ai 6 g/l. Olfatto vivace e fresco, con un'espressione che privilegia gli agrumi rossi e la mineralità ai piccoli frutti rossi di bosco. Elegante e con una buona tensione, mai eccessivamente dolce di frutto, bensì saporita sui ritorni agrumati e gustosa nella vena minerale. .

rochet-bocart

rosé

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vigneron

gallois - bouché

IL VIGNERON — Il giovane Guillaume si diploma enologo a Reims nel 2013 e lo stesso anno decide di iniziare a produrre il proprio champagne. E il primo passo di un cammino che porta Gallois-Bouché a diventare récoltant-manipulant, ovvero produttore di champagne unicamente da uve proprie. Guillaume è anche enologo, responsabile della linea di vinificazione e membro del comitato di degustazione in un'importantissima maison.

 

IL DOMAINE — I vigneti della famiglia si trovano su pendii dal suolo calcareo e sono coltivati dal papà di Guillaume. Sono caratterizzati da una maturità eccezionale, tanto che non è mai necessario ricorrere alla pratica della chapitalization.

 

LA CANTINA — Attualmente, la produzione Gallois-Bouché è estremamente artigianale, fatta nella piccolissima cantina sotto l'abitazione. A fine 2017 Guillaume ha acquistato una storica struttura a Vertus, con tanto di cave sotterranee, che al termine dei lavori di ristrutturazione permetterà non solo di lavorare con maggiore efficienza, ma anche di incrementare la produzione.

 

I VITIGNI — La famiglia Gallois-Bouché possiede 3,5 ettari a Vertus, villaggio Premier Cru della mitica Côte des Blancs. Legato storicamente non solo allo Chardonnay, ma anche al Pinot Noir, presente da secoli nella parte più occidentale del Cru e sui pendii più ripidi. E qui che la famiglia possiede i propri vigneti a Pinot Noir, mentre quelli a Chardonnay si trovano nella parte migliore del Cru, quella che confina con Le-Mesnil.

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VITIGNI

34% Pinot Noir

66% Chardonnay

Uve selezionate nei vigneti di proprietà a Vertus e frutto di una sola vendemmia. Lo champagne matura non meno di 42 mesi sui lieviti con il tappo in sughero (bouchon liège) prima di rémuage e dégorgement manuali. Dosaggio pari a 2 g/l. Olfatto ricco e intenso, nonché equilibratissimo tra rotondità e tensione, concentrazione ed eleganza. Vivace progressione succosa e asciutta, segnata da ritorni minerali e agrumati. Uno champagne complesso e sofisticato, ma immediatamente piacevole.

 

 

gallois-bouché

cuvée fût de chêne millésime

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vigneron

fa' bulleuses

IL VIGNERON — Le Fa' Bulleuses sono 7 vigneronnes della Champagne che, nel 2015, hanno dato vita questa associazione al fine di promuovere l'art champenoise al femminile, ma anche per creare un momento di scambio e condivisione. L'aspetto positivo è che ciascuna di esse rappresenta una diversa zona della Champagne, andando così a coprire praticamente tutta la AOC. In rigoroso ordine alfabetico, le sette Fa'Bulleuses sono Laureen Baillette (Champagne Baillette-Prudhomme), Hélène Beaugrand (Champagne Beaugrand), Claire Blin (Champagne Mary-Sessille), Charlotte De Sousa (Champagne De Sousa), Mathilde Devarenne (Champagne Rochet-Bocart), Sophie Moussie (Champagne Guy Méa) e Delphine Brulez (Champagne Louise Brison).

 

IL DOMAINE — Tanta è stata la sintonia tra le sette donne che, all'inizio del 2018, hanno deciso di unire in una sola etichetta il territorio della Champagne, creando Isos, che in greco significa uguale, poiché ognuna delle 7 vigneronnes, ha meso 1 hl del proprio vino.

VITIGNI

36% Pinot Noir

50% Chardonnay

14% Meunier

43% vendemmia 2016 e 57% vendemmia 2017, e dosaggio 2g/l. Il Pinot Noir è del 2016 a firma di Sophie (Louvois) e Laurenne (Trois Puits), lo Chardonnay è del 2017 da parte di Charlotte (Avize), Mathilde (Vaudemange) ed Hélène (Montguex), il Meunier, infine, è di Claire (Treslon) con il 2016, Delphine è intervenuta con un assemblaggio di vini del 2017 di Pinot Noir e Chardonnay. Bel naso ricco e fruttato, caratterizzato da pulizia e freschezza, ma soprattutto vitale, vibrante. Cresce teso sugli agrumi e sulla mineralità e va poi a chiudere delicatamente salino, restando fine, ma ben disteso, lungo. Il dosaggio perfetto rende il vino preciso, asciutto il giusto, mai secco. Alla fine, denota una vivacità, un'energia che conquistano.

 

 

fa'bulleuses

isos

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una

storia di passione

per lo

champagne

Una selezione dedicata all'Italia da Alberto Massucco, imprenditore e appassionato conoscitore di champagne. Conquistato dalla freschezza di Jean Philippe, dall'energia di Mathilde, dal talento di Guillaume e dall'eleganza delle Fa'Bulleuses.

 

 

 

 

 

 

 

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